Tutto nasce o si conclude con una riflessione, più o meno immediata.

Abitiamo la terra del forse, e penso sia proprio questo “forse” a rendermi cosi fragile. E’ come se volessi fermare o almeno rallentare tutto ciò che velocemente scorre lì fuori, per avere la possibilità e la capacità di non perdere nessun attimo, nessuna persona o nessuna primavera, invece questa ha sradicato ciò che di più profondo e intimamente radicato avevo.

E adesso è come se dovessimo rigenerarci, crescere nuovamente, rialzarci. Fuori scorre tutto così velocemente, che bisogna correre e provare ad afferrare tutto ciò che prova ad andare più veloce di noi.

Ma questa terra, pur essendo la terra del forse e degli imprevisti, ci offre possibilità, sfide e scommesse da fare con noi stessi.

Dobbiamo trovare la forza di lasciare andare alcune cose, altre invece dobbiamo perseguirle con coraggio, perché c’e sempre un “dopo” in tutte le cose, ma arriva sempre quando smetti di aspettarlo.

Si farà più o meno fatica al raggiungimento di alcuni obiettivi, ma si può sempre raggiungerli. Bisogna lottare per ciò che si è, nello stretto spazio che ci è dato per esserlo.

Non sempre ciò che è stato con noi deve restare.

Altro invece resterà per sempre!

Ph. Marta Ferro